18 novembre 2022

Come diventare un CTO

Juan Manuel Ventura risponde alla rubrica "Come diventare un Chief Technology Officer"

Scopri quali sono le competenze indispensabili per diventare un CTO e quale percorsi formativo dovresti affrontare.

Come diventare un CTO (Chief Technology Officer)?

Non credo che esista un percorso di formazione predeterminato per diventare CTO. Prima di ricoprire questo ruolo, molti CTO sono stati sviluppatori, project manager, architetti di sistemi, ecc. E’ altrettanto vero che il punto di partenza più comune sia una laurea in un campo legato all'informatica o alle scienze dell'informazione ma, anche in questo caso, non è così determinante la disciplina perché l’industria dell’Information Technology si evolve a velocità frenetica ed è difficile applicare sul campo le nozioni universitarie con successo.

E' invece estremamente necessario mantenersi costantemente aggiornati e competitivi, investendo in percorsi di formazione per un miglioramento continuo.

Molte organizzazioni preferiscono un Chief Technology Officer in possesso di un Master in informatica o tecnologie dell'informazione e, dato che il ruolo si concentra molto sui prodotti e servizi di una azienda e sulle relazioni con i clienti, possono essere altrettanto qualificanti Master o percorsi professionali in ambito commerciale e di marketing, a testimonianza dell'importanza dell'IT nella pianificazione strategica aziendale e negli obiettivi di business.

Non è da meno l’esperienza pratica sul campo, anzi, è fondamentale; la maggior parte dei CTO ha fatto la gavetta nell'IT ed essendo una posizione di livello esecutivo, i candidati potrebbero aver bisogno di più di 15 anni di esperienza prima di essere presi in considerazione.

Cosa fa un CTO in azienda?

Capita spesso che il ruolo di CTO ( Chief Technology Officer) sia confuso con quello di CIO (Chief Information Officer) , entrambi sono ruoli esecutivi ed entrambi gestiscono le tecnologie di una azienda, ma la fondamentale differenza è che gli obiettivi del CIO tipicamente sono rivolti verso l’interno, puntando alla gestione e l’ottimizzazione dei processi operativi, mentre quelli del CTO sono rivolti verso l’esterno, in quanto si avvalgono della tecnologia per creare e migliorare i prodotti e i servizi proposti dall’azienda.

Dunque, mentre il CIO gestisce le operazioni quotidiane e implementa ed amministra progetti IT a lungo termine, il CTO è incaricato di identificare e sviluppare le aree in cui l'innovazione tecnologica è abilitante al raggiungimento del piano industriale.

Nello specifico, il CTO monitora le tendenze, siano esse sociali che tecnologiche, che potrebbero influenzare gli obiettivi aziendali, identificando opportunità e rischi; conduce attività di ricerca e sviluppo per mantenere l’azienda competitiva e all’avanguardia in termini tecnologici e produttivi; definisce e comunica la strategia tecnologica dell'azienda a partner, management, investitori e dipendenti; infine, contribuisce alle attività di recruiting e retention delle key people, all’acquisizione e merge e al supporto delle vendite dell'azienda.

In definitiva, credo che l’obiettivo essenziale del CTO sia quello di avvalersi della tecnologia per accompagnare il Marketing nello sviluppo dei prodotti e servizi di una azienda, agevolandone la commercializzazione e la distribuzione in modo efficace, nel minor tempo e al minor costo possibile.

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Quali sono le competenze indispensabili per ricoprire il ruolo di CTO?

Come ogni posizione C-Level, un CTO deve avere delle capacità chiave che, per amore di brevità, riassumo nelle seguenti quattro:

  • Competenze tecniche

Deve avere un'ampia esperienza nel settore dell’Information Technology, ma ciò non significa che debba saper programmare, bensì deve avere solide conoscenze di architettura di sistemi, d’implementazione di progetti e programmi complessi, di processi aziendali e di sviluppo prodotti. Oltre a conoscere gli aspetti fondamentali della tecnologia, deve anche essere in grado di sperimentare e comprendere le tecnologie emergenti e il modo in cui possono essere utili per l'azienda.

  • Capacità di visione strategica

Deve essere in grado di prevedere e capire l’impatto dei trend dell’industria informatica, in particolare relativi allo specifico settore in cui opera la propria azienda, e di sfruttarli per creare nuovo valore di business. In questo momento, ad esempio, sono di particolare interesse le evoluzioni nelle aree del Cloud & Edge Computing, della Trasformazione Digitale, della Customer Centricity e dell’arrivo del Green Computing.

  • Competenze commerciali e comunicative

Il profilo del CTO non è esclusivamente tecnico, si tratta di un ruolo fortemente orientato verso il business nel quale la tecnologia è un mezzo per un fine; è quindi fondamentale per un CTO disporre di competenze commerciali e comunicative tali da essere efficace nel recepire e interpretare correttamente le richieste del mercato, identificare opportunità commerciali ed infine comunicare e presentare in modo persuasivo verso clienti, partner e board.

  • Capacità di leadership

Per finire, un CTO deve avere capacità di leadership per guidare efficacemente gli aspetti tecnologici dell'azienda nella giusta direzione, sapendo ispirare e attirare i migliori talenti, guidando con autorevolezza di contenuti e visione, con un mindset people-centric e senza mai perdere di vista gli obiettivi strategici dell’azienda.

Come si è evoluta questa funzione e quali sono i nuovi trend?

Quando penso al ruolo di CTO, la prima cosa che mi viene in mente è la flessibilità; con la continua evoluzione del mondo tecnologico, si evolve anche la funzione del CTO, che diventa sempre più protagonista nella definizione e nella guida della strategia aziendale e del conseguente piano industriale.

Un CTO dovrebbe quindi interpretare il proprio ruolo, senza essere rigido, e dovrebbe essere pronto ad avventurarsi al di fuori della propria zona di comfort perché da ciò dipendono le esigenze di crescita dell'azienda. La pandemia del COVID-19 in corso ha avuto un importante impatto su questo ruolo negli ultimi due anni, con un livello di incertezza che ha richiesto un'evoluzione costante e continua innovazione. Ciò significa perseguire in modo aggressivo le tecnologie emergenti, supportare gli attuali flussi di lavoro con nuovi strumenti tecnologici e/o applicare la tecnologia in modo creativo per portare nuovo valore per i clienti.

Alla luce di questo fenomeno, è possibile individuare due trend chiaramente distinguibili.

Il primo è che il CTO di oggi probabilmente guiderà la strategia di digitalizzazione di ogni azienda che intercetti il bisogno di rimanere competitiva: avere una strategia digitale significa creare una roadmap relativa all'applicazione di strumenti e tecniche digitalizzate per migliorare i processi aziendali e creare nuovo valore. La familiarità di un CTO con le nuove tecnologie gli consente di essere in una posizione eccellente per convincere gli altri dirigenti che è il momento di avanzare riguardo ai piani di digitalizzazione.

Il secondo trend vede il CTO come un innovatore tecnologico, dato che il fenomeno del cambiamento di ruolo richiede anche che questi professionisti abbiano una mentalità lungimirante su come certe tecnologie possano rafforzare la posizione dell'azienda sul mercato rispetto ai suoi concorrenti. Pertanto, un CTO di successo oggi non può accontentarsi di stare a guardare cosa succede alle altre aziende che sperimentano nuove tecnologie.

Perché può essere utile intraprendere un percorso formativo in ambito IT e a chi lo consiglierebbe?

Credo che, oggi più che mai, ogni azienda, indipendentemente dal settore in cui opera, debba considerarsi un'azienda IT, in quanto i sistemi informativi sono da considerarsi il sistema nervoso centrale di ogni organizzazione, non più relegati a compiti operativi, ma al centro delle attività creative e produttive. Inoltre, non devono più essere percepiti soltanto come centri di costo, ma elementi fondamentali della strategia aziendale, elementi di differenziazione dalla concorrenza e abilitatori di nuovi scenari di business.

Per concludere, oggi è estremamente importante rimanere al passo con l’evoluzione della tecnologia, impresa sempre più difficile quanto strategica, che non può essere considerata un punto di arrivo ma un percorso continuativo. Consiglio, dunque, un percorso formativo in ambito IT a tutti i professionisti, consulenti, manager e dirigenti, indipendentemente dal settore di provenienza, che vogliano rimanere attuali e concorrenziali, per portare la professionalità ai livelli che oggi mercati e industrie richiedono.



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