17 aprile 2025
Storie di successo: dal master a professionista del Public Affairs con Niccolò de Arcayne
Classe 1989, nato a Lussemburgo, Niccolò de Arcayne è un professionista affermato nel
...Grazie a questa lettura, comprenderai cosa si intende per educazione finanziaria; a cosa serve l'educazione finanziaria e come migliorare la tua cultura finanziaria con alcuni utili e semplici consigli per iniziare.
La finanza non è un concetto astratto dal nostro quotidiano: l’educazione finanziaria è come una bussola che ci guida ogni giorno nelle decisioni relative al denaro.
Di fatto, è una competenza di base per orientarci nelle scelte finanziarie (anche le più semplici) che fanno parte della vita di ognuno di noi. La maggior parte delle scelte che compiamo ogni giorno sono infatti, direttamente o indirettamente, di natura economica.
L'educazione finanziaria è definita dall’OCSE come quel processo mediante il quale i consumatori/investitori migliorano le proprie cognizioni riguardo a prodotti, concetti e rischi in campo finanziario e, grazie a informazioni, istruzione e/o consigli imparziali, sviluppano le abilità e la fiducia nei propri mezzi, necessarie ad acquisire una maggiore consapevolezza delle opportunità e dei rischi finanziari.
Shopping On Line, Trading On Line, Home Banking: con l'accelerazione impressa dalla recente pandemia, le nostre vite e le nostre scelte economiche sono sempre più connesse, sempre più digitali.
In ambito di educazione finanziaria, Internet è una grande opportunità ma espone a grandi rischi, dai quali è fondamentale sapersi proteggere. Ecco perché anche la sicurezza digitale deve diventare parte integrante della nostra cultura finanziaria.
L’educazione finanziaria ci consente di operare o valutare scelte di natura economica, da quelle più semplici e quotidiane (spese, risparmi) a quelle più complesse (investimenti, prestiti), e ci permette di gestire in maniera opportuna le nostre finanze, facendoci sicuramente vivere con più serenità.
Attraverso la formazione finanziaria si acquisisce quindi una maggiore consapevolezza dei rischi e delle opportunità del mercato.
Come in ogni settore, per compiere le scelte migliori abbiamo bisogno di competenze adeguate, ma consolidarle in ambito finanziario può essere decisamente tortuoso.
La finanza è una materia trasversale che tocca temi complessi come gli strumenti finanziari, gli andamenti aziendali, le fluttuazioni del mercato, e che richiede quindi conoscenze economiche, giuridiche, sociologiche.
A complicare ulteriormente il tutto, ci sono indagini e studi di settore che – a tutti i livelli della popolazione mondiale – mostrano un quadro non proprio incoraggiante: l’alfabetizzazione finanziaria (c.d. Financial Literacy) spesso non è adeguata: oltretutto, si rileva quasi un’avversione nei confronti della finanza e una radicata riluttanza nel rivolgersi ad esperti.
Per cercare di migliorare il quadro, negli ultimi anni si stanno attuando dei programmi per promuovere l’educazione finanziaria. Nel nostro Paese, ad esempio, c’è la legge n. 15 del 2017 dedicata alla Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, sulla base dei seguenti principi:
promuovere lo scambio di informazioni tra i soggetti coinvolti e la diffusione delle relative esperienze, competenze e buone pratiche, definendo le modalità con cui le iniziative di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale possano entrare in sinergia e collegarsi con le attività proprie del sistema nazionale dell’istruzione;
definire le politiche nazionali in materia di comunicazione e di diffusione di informazioni volte a promuovere l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale;
prevedere la possibilità di stipulare convenzioni atte a promuovere interventi di formazione con associazioni rappresentative di categorie produttive, ordini professionali, associazioni dei consumatori, organizzazioni senza fini di lucro e università, anche con la partecipazione degli enti territoriali.
Nel nostro piccolo, possiamo pensare di attuare una strategia iniziale, basata su alcuni semplici consigli :
Nelle indagini internazionali che misurano le conoscenze finanziarie, come abbiamo visto, l’Italia non brilla.
Se vogliamo migliorare il nostro rendimento in educazione finanziaria dobbiamo assumere/rivedere qualche conoscenza di matematica (operazioni di base, grafici, nulla di più in questa fase) e anche informarci, leggere, aggiornarsi il più possibile, in base alle nostre conoscenze e possibilità.
L’inglese è inoltre uno strumento indispensabile, visto che molti termini tecnici sono di derivazione anglosassone.
Sapere di quanto disponiamo e quanto spendiamo periodicamente è indispensabile per cercare di programmare le spese future.
Escluse le spese impreviste, possiamo cominciare a distinguere tra ciò che è necessario e ciò che non lo è. In era capitalistica, è forse l’aspetto più complicato per ognuno di noi. Senza pianificazione, senza saper riconoscere le spese e saperle ordinare per importanza, non potremmo mai davvero pensare al risparmio.
I sistemi di pagamento (carte, paypal, satispay) consentono di effettuare pagamenti senza contante, in presenza, per esempio al supermercato o nei negozi, e anche on line. Per utilizzarli in modo corretto e in totale sicurezza, e scegliere di volta in volta lo strumento più adatto a noi e al nostro quotidiano, bisogna conoscerne appieno le caratteristiche.
In alcuni importanti momenti della vita (es. l'acquisto di una casa, una spesa importante per sé o per la famiglia) si può anche pensare di ricorrere a prestiti offerti da una banca o da un altro intermediario autorizzato. Ciò che però dobbiamo assolutamente evitare è di indebitarci oltre la nostra capacità di restituire il prestito alle scadenze prestabilite; le conseguenze possono essere anche molto gravi.
Come per ogni altro prodotto (es. telefonia mobile), se le condizioni negoziate con la banca non soddisfano più le nostre esigenze abbiamo la possibilità di guardarci intorno: potrebbero esserci offerte di altre banche più convenienti. Ormai, in pochi giorni è possibile spostare in una nuova banca i soldi che abbiamo sul conto (il saldo), assieme ai servizi collegati, come l'accredito dello stipendio o il pagamento delle bollette.
Per confrontare davvero più offerte di uno stesso prodotto abbiamo bisogno di individuarne le caratteristiche di prezzo e qualità ma anche di conoscere bene le nostre esigenze; come si dice in economia, abbiamo bisogno di massimizzare la funzione di utilità, che è una formula con cui si calcola la soddisfazione delle scelte (come anticipato, un po' di matematica serve sempre).
Senza scendere nel dettaglio, dobbiamo individuare in modo chiaro quei prodotti finanziari che hanno le caratteristiche che ci interessano di più, al costo minore (o con il profitto maggiore).
Dobbiamo infine imparare a conoscere gli strumenti di tutela che abbiamo a disposizione nei confronti degli intermediari finanziari.
Solo nei film americani si vedono imputati che si difendono da soli, in processi giudiziali, rinunciando all’avvocato; nessuno di noi vorrebbe trovarsi a difendere sé stesso in un'aula di tribunale.
In ambito finanziario, invece, tendiamo a fidarci troppo di noi stessi, con tutti i rischi connessi: chiedere una consulenza a un esperto per gestire e investire i propri risparmi è un qualcosa che, numericamente, fanno solo in pochissimi.
Possiamo pensare al nostro cervello come un elefante guidato da un omino. L'elefante rappresenta l’istinto e le nostre reazioni emotive. L'omino rappresenta la ragione, la logica che cerca di controllare e direzionare l'istinto. L'elefante, cioè i nostri istinti e pregiudizi, è forte e ben radicato a terra, per questo il lavoro dell'omino, cioè la parte razionale del nostro cervello, è tutt'altro che semplice.
Daniel Kahneman, premio Nobel per l'Economia, descrive con questa metafora il processo decisionale di ciascuno di noi.
Secondo Kahneman, l’istinto offre numerosi vantaggi perché è veloce, può facilmente creare dei legami tra più pensieri e scenari ma spesso cerca scorciatoie che possono indurre in errore. Questi errori possono essere definiti trappole comportamentali o, più correttamente, prendendo a prestito un termine inglese, bias (un bias - pregiudizio - può essere definito come uno schema prevedibile di deviazione dal ragionamento logico).
Prendere una decisione oggi significa rinunciare ad alternative che potrebbero essere altrettanto valide o migliori, assumersi il rischio di quelle scelte. Prendere decisioni è frutto di compromessi e battaglie nel nostro cervello, tra l'istinto e la parte razionale.
Abbiamo visto che prendere decisioni corrette nella gestione dei risparmi e negli investimenti permette di compiere le scelte giuste in tante fasi della vita, anche le più basic.
Per esempio, l’apertura di un conto corrente, la scelta di una carta di credito, la sottoscrizione di un mutuo, l’attivazione di un piano di accumulo per la pensione, la richiesta di un finanziamento per l’auto nuova.
In generale, avere una buona educazione finanziaria consente di gestire meglio i propri risparmi, determinando quale percentuale del reddito dedicare agli investimenti.
Ma quindi, in concreto, cosa puoi fare per migliorare la tua cultura finanziaria?
Di strade ce ne sono diverse, sia in termini di offerta formativa istituzionale e professionale che in termini di letture e aggiornamenti personali.
Per chi fosse interessato ad una formazione specifica, chiara e autorevole in tema di educazione finanziaria, 24ORE Business School propone un ricco catalogo di corsi e Master tenuti da docenti certificati. Scopri il catalogo completo.
Autore: Filomena Dardano
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