19 aprile 2024

A lezione di social network, istruzioni per un uso etico con Bruno Mastroianni

Abbiamo creato un'agile guida su come usare i social network in modo consapevole con la collaborazione di Bruno Mastroianni, docente di 24ORE Business School, filosofo ed esperto di comunicazione digitale.

In Italia 44 milioni di persone usano i social media, come emerge da “Digital 2023” di WeAreSocial, report annuale che analizza l’utilizzo, da parte della popolazione, di tali mezzi di comunicazione. Quasi 50 milioni di persone sono infatti iscritte e attive su varie piattaforme, Facebook in testa, il social più usato nel nostro Paese, seguito da Instagram, TikTok, Pinterest, Twitter, LinkedIn e Snapchat.

Il punto è capire come vengono usati i social media dagli italiani. La sensazione è che a molti la situazione sia sfuggita di mano. Per avere un quadro un po' più chiaro ci siamo rivolti a Bruno Mastroianni, filosofo e consulente di comunicazione per alcune trasmissioni Rai e docente di 24ORE Business School in un corso, disponibile per tutti i Master Full Time, dal titolo "Social network: istruzioni per un uso etico”, che affronta in modo semplice e pratico come vivere bene connessi.

Social network: ripartiamo dalla formazione per essere social media strategist di noi stessi

Per far fronte a una gestione sana dei social, che sia Facebook, LinkedIn o Instagram, "c’è bisogno di formazione, riflessione e direi anche pratica per rendere queste piattaforme ambienti che ci migliorano la vita e la carriera, invece di comprometterla", afferma Mastroianni. "Per questo è urgente lavorare, ciascuno dalla sua posizione, per coltivare gli spazi digitali in modo non solo consapevole, ma strategico. Ognuno è chiamato a essere social media strategist di sé stesso".

Perché siamo tutti connessi

"È importante che un neolaureato o un professionista sappia comunicare in modo adeguato attraverso i social perché siamo esseri umani ormai irrimediabilmente connessi", continua il docente. "Da come viviamo online dipendono le questioni più importanti della nostra vita sociale, professionale e anche personale. Dato che siamo un’unità, cioè siamo sempre la stessa persona, saper vivere online in modo sano e costruttivo è la base per poter costruire e dare forma alla nostra vita in tutte le sue dimensioni. Forse non diventeremo tutti influencer ma, nel nostro piccolo, la dimensione digitale sarà una parte rilevante per poter convivere in modo costruttivo con gli altri attorno a noi".

Come fare un uso etico dei social network

Ma cosa vuol dire etica dei social? "Etica, continua il docente, è la riflessione sul comportamento pratico umano in merito al bene e al male. Uso etico dei social vuol dire domandarsi come fare il proprio bene e quello altrui al momento di usare i social. Ormai viviamo una vita connessa, che ci piaccia o meno, chiedersi qual è - la vita buona connessa - è d’obbligo per ogni essere umano che vive la nostra epoca.

  • Primo passo: essere consapevoli della nostra vita connessa

Vi siete mai chiesti quanto i social influenzano la vostra vita? Per molte persone la risposta è tanto. Sull'argomento Mastroianni ribatte: "Direi che la questione è ancora più radicale: quanto le nostre vite sono vissute in modo rilevante dento ai social? Noi siamo nei social e, in qualche modo, i social siamo noi: in essi vediamo emergere fragilità, talenti, gioie e dolori dell’umana condizione. Crescere nella consapevolezza e capire dove mettere le mani è fondamentale per una sana vita personale e professionale connessa".

  • Secondo passo: le cinque domande prima di postare

Non a torto Mastroianni ritiene che sui social è come se fossimo tutto piccoli personaggi pubblici: "Tutto ciò che facciamo online riecheggia per l’eternità. È una battuta per dire che le tracce digitali che lasciamo di noi sono spesso inconsapevoli e non abbastanza considerate. Il primo passo è, quindi, capire che digitale fa rima con in pubblico: è una dimensione in cui siamo osservati e costantemente valutati dagli altri. Questo non deve fare paura, al contrario deve motivare per una maggiore attenzione".

Uno spunto pratico per curare la propria immagine sui social e la propria reputazione digitale è pensare sempre se ciò che sto dicendo rispetta 5 criteri, ci consiglia il docente. Ecco quali sono le cinque domande da farsi prima di postare su Facebook o altri social network;

  1. quello che sto dicendo è autentico?

  2. ne considero gli effetti che può avere sugli altri?

  3. è offensivo per qualcuno?

  4. è di qualità?

  5. lo rivedo con distacco prima di pubblicarlo?

"Anche solo queste semplici domande migliorano il nostro modo di comunicare online".

Come interagire online al meglio

Secondo Mastroianni sono tre i criteri di base che si possono applicare ogni volta che si pubblica qualcosa:

  1. Il primo è chiedersi se ciò che sto dicendo/scrivendo è veramente mio, cioè ci ho riflettuto a sufficienza o ho l’esperienza necessaria per intervenire.

  2. Il secondo è intervenire solo se sono pronto a farmi carico e rispondere del dissenso che potrebbe scaturire da parte di chi mi sta intorno.

  3. Il terzo è valutare se ho il tempo e le energie sufficienti per seguire e curare la discussione.

"Se seguo queste tre semplici regole già posso evitarmi molte interazioni inutili per me e per gli altri", aggiunge l'esperto.

Parola chiave: autenticità

Per vivere bene e fare bene il proprio lavoro costantemente connessi non ci sono segreti, come dichiara Mastroianni: "Coltivando l’autenticità. So che sembra controintuitivo. Perché di solito ci sembra che il digitale sia il regno della finzione. In realtà, vedendo i casi di successo online, si scorge che chi è autentico e presenta davvero sé stesso ottiene risultati. Chi si magnifica, o trucca le cose, prima o poi si scontra con la realtà".

Come differenziarsi dagli altri sui social: scelta, semplicità, riconoscibilità, essenzialità

Come si fa nella pratica a differenziarsi e a produrre segnali carichi di significati attraverso la presenza sui social? Mastroianni consiglia di curare quattro dimensioni:

  1. La prima è quella di saper scegliere: siamo tutti in sovraccarico e unire rumore al rumore non porta frutto. Online spicca chi seleziona bene di cosa parlare e perché.

  2. La seconda è quella della semplicità, che non è banalizzare, ma saper sottolineare ciò che è rilevante e ciò che è secondario.

  3. La terza è quella della riconoscibilità: usare parole e contenuti vivi, pensati, lavorati per spiccare rispetto alla banalità di chi interviene sempre e su tutto.

  4. La quarta è quella della essenzialità: intervenire solo quando si ha da dare qualcosa e non solo tanto per dire qualcosa.

Litigi digitali, come evitare discussioni e insulti online

Parole volgari e aggressive, atteggiamenti sopra le righe. Capita spesso che sui social i toni si infiammino molto più facilmente di quello che capita nella vita offline. Non litigare su Facebook & co. è possibile.

Ecco la ricetta stile zen di Mastroianni: "Ci vogliono due virtù essenziali: la dedizione agli argomenti e il distacco da sé. Chi è disposto a rimanere nel merito delle discussioni di solito non si fa prendere dal nervosismo e dagli attacchi personali. Chi è distaccato da sé e sa guardarsi da fuori è pronto a riconoscere i suoi limiti senza complessi. Questo porta ad ascoltare gli altri, ad essere più empatici, senza essere freddi e aggressivi. Essendo virtù che vanno coltivate nella pratica, non basta una consapevolezza teorica".

Quelli bravi. Tre profili da seguire sui social

Nella moltitudine di influencer e personaggi che abitano i social c'è anche chi sa comunicare bene. Mastroianni cita tre nomi: "Senza dubbio Estetista Cinica, per la sua cura delle relazioni nella sua community, per fare un esempio di business. Poi, Will_Ita su Instagram, per l'accuratezza dei contenuti e l’attenzione che hanno nelle interazioni con gli utenti, come esempio di attività di informazione. Infine un amico che apprezzo molto: Marco Martinelli, (@marcoilgiallino), per le sue doti divulgative su questioni scientifiche complesse con una costante attenzione al pubblico. Tre esempi di gestione delle interazioni e di ascolto degli interlocutori".


Autore: Maria Teresa Melodia, Head of Digital Content e giornalista professionista


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