05 febbraio 2025

Storie di successo: dal Master a People & Culture Manager con Alessandra Carriero

Scopri la storia professionale di un'ex studentessa della nostra scuola. Ecco come il master ha influito sul suo iter professionale.

Abbiamo il piacere di intervistare Alessandra Carriero, una professionista HR con una carriera che spazia tra il recruitment, la gestione delle risorse umane e lo sviluppo del talento in un contesto digitale.

Originaria di Siena, classe 1989, Alessandra ha conseguito un Master Post Laurea in Human Resources alla 24ORE Business School. Con oltre 10 anni di esperienza nel settore, di cui due dedicati all' head-hunting e oltre otto nella gestione delle risorse umane, è una professionista con una forte passione per la crescita delle persone e lo sviluppo di culture aziendali inclusive e stimolanti.

Oggi ci racconta il suo percorso e le sue esperienze nel mondo HR, condividendo con noi le sue visioni e competenze in Talent Acquisition, People Caring, Culture and Engagement, e Learning & Development.

Alessandra, di cosa ti occupi oggi?

Oggi sono Senior People & Culture Manager in Hello, agenzia creativa di comunicazione dal forte DNA social, che conta circa 80 persone (età media intorno ai 29 anni).

Raccontaci come il Master Post Laurea in Human Resources conseguito in 24ORE Business School ha contribuito alla tua formazione?

Arrivando da un percorso universitario umanistico (Lettere Classiche), il Master in HR Management ha rappresentato per me l'approdo a un mondo completamente nuovo, che mi ha preparata con un'infarinatura su ogni area HR a un mestiere dalle infinite sfaccettature e che prevede, oltre a una solida preparazione tecnica, lo sviluppo di competenze emotive e un importante lavoro su di sé, sui propri bias e pregiudizi.

Qual è stata la forza del Master?

Il Master era strutturato in modo da toccare tutte le tematiche e questo è stato essenziale per capire su quale branca HR concentrarsi di più secondo la propria inclinazione (nel mio caso, area soft, inizialmente sulla selezione, poi sulla formazione e sviluppo). Inoltre la nostra classe era un melting pot di percorsi molto diversi tra loro e questo ha avuto come naturale conseguenza confronto e arricchimento reciproco, anche a livello personale.

Perché e a chi consiglieresti questo percorso?

Il destinatario ideale del Master HR, dal mio punto di vista, dovrebbe avere le seguenti caratteristiche: passione per le persone (non solo ha buone doti relazionali, ma ama ascoltare e prendersi cura dell'altro); ha interesse a sostenere e valorizzare le persone all'interno del luogo di lavoro anche attraverso conoscenze tecniche (ad es. payroll e contrattualistica) che permettono di supportare il personale all'interno delle proprie aziende; ama essere il punto di riferimento; non ha paura di prendersi in carico situazioni delicate (come richiami o licenziamenti); ha una propensione a lavorare a supporto del business, a fungere da consulente per i manager nella gestione dei loro team.

Cos’è per te il successo? Di quali ingredienti si compone dal tuo punto vista?

Il successo significa per me sentirsi centrati in ciò che si è e cio che si fa, senza troppe forzature e/o compromessi.

Ritieni di aver raggiunto il successo?

Inteso come sopra, cerco di evolvere in quella direzione; sono appena diventata mamma ma sento che il lavoro un po' mi manca; trovo che questo sia già un sintomo di successo, dal momento che vivo il mio lavoro con entusiasmo e lucidità, con un sano distacco che credo giovi molto in un ruolo relazionalmente complesso come il nostro, dove il rischio è quello di essere o troppo vicini o troppo lontani dalle persone in azienda.

Ci sono degli errori grazie ai quali sei diventata la professionista di oggi?

Gli errori più significativi che mi hanno permesso di crescere professionalmente li identifico più a livello di atteggiamento che a livello tecnico; in particolare, assecondare troppo i propri referenti inizialmente per timore di entrare in conflitto ha pian piano lasciato spazio a uno spirito critico più sviluppato e a una maggiore assertività e desiderio di mettere sul tavolo la propria opinione in modo più trasparente. L'altro passaggio chiave per me è relativo al prendere inizialmente i confronti o alcuni feedback troppo sul personale; oggi ho imparato a non over interpretare e a fare tesoro anche dei commenti migliorativi.

Nel tuo percorso professionale e umano c’è o c’è stata una persona o un personaggio fonte d’ispirazione? Insomma, chi è il tuo modello di successo?

Sento di aver assorbito puntualità, serietà e forte senso del dovere dalla mia famiglia, all'interno della quale il lavoro ha sempre rappresentato un'area molto importante; i miei genitori hanno intrapreso percorsi scientifici (biologia e medicina) ma hanno sempre sostenuto la mia inclinazione più umanistica e credo anche grazie a questo sostegno di aver identificato la strada più giusta per me. Come personaggio, trovo che J.K. Rowling abbia rappresentato per me una fonte di ispirazione, una scrittrice nata dal nulla che ha avuto successo grazie al suo coraggio di mettere in campo ciò che più amava, la creatività e la passione per la letteratura, mettendo le sue competenze e conoscenze al servizio di una delle storie più interessanti di tutti i tempi. Lei incarna una delle mie filosofie di vita, ovvero che i puntini si uniscono guardando indietro e non in avanti (cit. del buon Steve Jobs).

Condividi con noi il tuo sogno lavorativo?

La mia ambizione più alta guarda nella direzione del supporto e lo sviluppo delle persone, ad affiancare le figure manageriali nella gestione delle dinamiche dei propri team; nel fungere da facilitatrice in questo senso - sto mettendo in piedi dei percorsi di counselling organizzativo nella mia realtà - mi piacerebbe molto che quest'attività prendesse poco a poco più spazio, come consulente, accanto al percorso da HR Manager.


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Autore: Maria Teresa Melodia



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