17 aprile 2025
Storie di successo: dal master a professionista del Public Affairs con Niccolò de Arcayne
Classe 1989, nato a Lussemburgo, Niccolò de Arcayne è un professionista affermato nel
...Scopri cosa fa un Data Manager e perché intraprendere un percorso formativo in questo settore.
Quando pensiamo alle professioni legate ai dati pensiamo soprattutto ai Data Scientist, ai Data Analyst e così via, quindi esperti che quotidianamente analizzano dati, sviluppano modelli predittivi, creano strumenti di visualizzazione. Solo di recente ci si è accorti che la valorizzazione del dato a livello organizzativo richiede figure specialistiche in cui le capacità di analisi possono essere il punto di partenza o una delle competenti di uno spettro più ampio di abilità.
Oggi esistono alcuni framework riconosciuti a livello internazionale che si sono rivelati particolarmente efficaci nel fornire una visione a 360° del mondo del Data Management, tra cui quello della Data Management Association (DAMA). Formarsi su un framework di questo tipo può essere indubbiamente l’inizio di un percorso di professionalizzazione nell’ambito del Data Management.
Il Data Manager è la figura deputata alla gestione e al coordinamento dei dati all’interno dell’organizzazione. E’ indubbiamente una professione ibrida che deve coniugare competenze di natura manageriale con conoscenze tecniche nel mondo dei dati ed eccellenti soft skills. Tra le tante attività del Data Manager, infatti, c’è anche quella di diffondere la cultura del dato all’interno dell’organizzazione e individuare soluzioni che rendano i dati un vero asset organizzativo, per cui è essenziale conoscere i dati, ma anche saper parlare con le persone per rilevare problemi, esigenze e opportunità.
Naturalmente non è facile trovare un dato di riferimento perché, come dicevamo, in Italia la professione è relativamente nuova e spesso assume connotazioni e significati diversi a seconda dell’ambito di applicazione. Inoltre, permane una grande confusione nelle “job title e description” delle professioni in ambito dati (Data Manager, Data Engineer, Data Scientist, ecc.) che non aiutano la definizione di un perimetro preciso. Se ci volessimo limitare alle posizioni apicali, queste sono in linea con altri “C-level” per quanto riguarda il panorama internazionale.
Mi sentirei di consigliare un Master dedicato al Data Management a tre categorie di persone. La prima è il professionista che nutre un sincero interesse e passione per i dati e che magari per ragioni diverse ha seguito un percorso di studi differente ma desidera mettersi in gioco nel mondo del lavoro proprio su questi temi. Il secondo è il professionista che ha già una formazione nell’ambito dei dati, magari ha lavorato per anni come analista dati ma desidera allargare il suo mindset e conoscere declinazioni dei dati inaspettate ma sempre più rilevanti (ad esempio i metadati, la data governance etc.). Il terzo è il C-Level di un’organizzazione, magari un Chief Innovation Officer o figure simili, che desidera integrare nel suo bagaglio di competenze ed esperienze il tema dei dati per poi poterlo applicare nella sua organizzazione. In modo diversi tutte queste figure professionali possono beneficiare di un Master che si presti a formare una disciplina così sfaccettata, affascinante e ibrida come questa.
Nino Letteriello, President DAMA Italy e CEO FIT Academy, è stato relatore nell'Open Lesson " Il ruolo del Chief Data Officer e del Data Management: competenze, evoluzioni e framework di riferimento".
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