31 maggio 2023

Come diventare manager di un ospedale

I passi fondamentali per intraprendere un percorso di successo e diventare manager di una struttura ospedaliera. Scopri tutte le sfide e le opportunità di un settore davvero unico.

In questo articolo esploreremo con Eugenia Olivero, Direttore Accoglienza Pazienti & Innovazione Organizzativa del Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola SpA, nonché docente di 24ORE Business School, le competenze essenziali per diventare un manager di una struttura ospedaliera e ti forniremo alcuni consigli pratici su come acquisire l'esperienza e la formazione necessarie per avanzare nella tua carriera.


Come diventare manager di una struttura ospedaliera

Voglio rivelarti sin da subito che non esiste una ricetta predefinita per poter arrivare a ricoprire una posizione manageriale in una struttura ospedaliera. C’è, però, sicuramente un percorso fatto di passione e di dedizione per questo settore così particolare e c’è, senza dubbio, un insieme di passaggi che cercherò di raccontare nel modo più concreto possibile.

1. Fare esperienza

Chi vuole realmente conoscere i processi e le dinamiche interne di un Ospedale deve necessariamente avere nei primi anni della propria carriera un unico obiettivo: fare esperienza, imparare quanto più possibile vivendo l’Organizzazione ed osservando le persone che vi lavorano, siano essi medici, infermieri, amministrativi, etc… 

L’Ospedale è una realtà molto complessa che si impara da dentro, vivendone le urgenze ma anche comprendendone le priorità di programmazione e le molteplici relazioni verso l’esterno. Riuscire a cogliere le diverse anime di un Ospedale non è cosa facile ma, ti assicuro, è anche molto sfidante ed emozionante; in tutte le scelte che ho fatto nel corso della mia carriera ho sempre cercato di vedere quante più cose diverse. Questo è sicuramente il consiglio che mi sento di darti: se ne hai la possibilità, cerca di entrare in contatto con professionisti che si occupano di cose diverse tra loro; saper interagire con professionisti di estrazione clinica, ma anche con professionisti dedicati agli aspetti contabili ed amministrativi, così come con profili più tecnici orientati ad attività informatiche o di edilizia sanitaria, è un enorme valore aggiunto.  

2. Essere Flessibili

Insomma, la parola chiave oltre al fare esperienza, a mio avviso, è essere flessibili: sapersi confrontare con tutti e saper aiutare gli atri a decifrare temi spesso non facili da discernere. È vero, non esiste la figura del mediatore in Ospedale ma esiste (e sempre di più esisterà) un profilo per chi riesce ad essere trasversale, per chi decide di coltivare una sorta di “multipotenzialità” e, cioè, di focalizzarsi su più aree, riuscendo a svolgere attività di Project Management in contesti molto diversi tra loro ed aventi stakeholders di riferimento molto variegati. 

3. Imparare a gestire il proprio tempo

Altro tema che vorrei introdurre è quello del sacrificio e della dedizione. Molto spesso sentiamo parlare della vocazione del medico, che sostanzialmente dedica tutta la sua vita ad una professione molto nobile. Senza presunzione, ma con grande consapevolezza, vorrei dirti che anche chi è o ambisce a divenire manager di un Ospedale deve considerare che la propria professione si svolge in un’Azienda operativa h24, 7 giorni su 7. In tale contesto è fondamentale ricordare a sé stessi che è molto importante mantenere un equilibrio e migliorare sempre di più la gestione del proprio tempo: programmare, pianificare e avere una forte sensibilità nel riconoscere le priorità

4. Sviluppare le soft skills

Nel bagaglio da costruire per arrivare a ricoprire una posizione manageriale in una struttura ospedaliera ci sono, oltre alle numerose competenze tecniche e proprie di settore, anche diverse doti che bisogna considerare come skills da acquisire quanto prima: una è sicuramente l’ascolto e l’altra è la capacità di leadership e di comunicazione. Come abbiamo detto, l’Ospedale è un’Azienda e, in quanto tale, ha un grande bisogno di leader coraggiosi e visionari che oltre a far funzionare le cose sappiano anche come agire per cambiarle. Spesso, soprattutto quando si ha a che fare con la reingegnerizzazione dei processi o con la digitalizzazione degli stessi, il percorso di cambiamento e rinnovamento di un Ospedale non è semplice ma in questi casi non sono solo le scelte tecnologiche ed il consenso degli utenti a garantire il successo; il ruolo di chi guida questi percorsi di trasformazione e innovazione si rivela fondamentale perché occasione per mettere in moto cambiamenti virtuosi, generare il consenso del personale coinvolto, garantire un clima di condivisione di obiettivi e risultati. 

5. Aiutare gli altri

Se scegli di lavorare in Ospedale devi, inoltre, essere accompagnato da una grande voglia di aiutare gli altri, se ci pensiamo bene chiunque operi in una struttura ospedaliera ha prima o poi a che fare con i pazienti e questa esperienza è sicuramente di grande gratificazione ma anche di grande responsabilità; sono sicura, però, che è anche uno dei principali motivi per cui si sceglie di lavorare in questo settore. L’Ospedale produce salute e la salute è il bene più prezioso che esista. 

Aiutare gli altri non è solo uno slogan facile da associare al contesto ma è il vero cuore di tutte le attività che un Ospedale svolge. Chiunque lavori in una struttura ospedaliera, prima di compiere qualunque azione e prima di prendere ogni decisione dovrebbe domandarsi: che impatto ha ciò sul percorso del paziente? Sulla fruizione delle cure e sulla qualità delle stesse? Questo ragionamento potrà, senz’altro, generare un forte senso di responsabilità ma, al contempo, anche un forte senso di appartenenza. 

6. Aggiornarsi continuamente

Ci sono poi altri due aspetti che ritengo fondamentali per il percorso dei futuri manager del settore sanitario. Il primo è il continuo aggiornamento e la costante sensazione di avere ancora qualcosa da scoprire ed imparare; indipendente dalle inclinazioni professionali di ciascuno di noi, io consiglio sempre e a tutti, anche a chi lavora nel settore da diversi anni, di seguire almeno un corso di specializzazione all’anno e di cogliere tutte le opportunità per approfondire le best practices; andare a vedere “come fanno gli altri” è un’esperienza di grande valore aggiunto, che permetterà, a momento debito, di replicare soluzioni innovative e adeguate per i processi interni.

Inoltre, riprendendo quando dicevamo sull’aggiornamento continuo, tieni presente che anche se hai un profilo economico e le tue esperienze sono state prevalentemente nell’area amministrativa, ciò non vuol dire che tu non possa seguire, ad esempio, un corso di sanità digitale ed innovazione oppure un corso sul risk management. Entrambi saranno illuminanti perché non solo daranno nozioni su aspetti nuovi ma aiuteranno ad interagire nel modo migliore con i colleghi che provengono da quell’area e, in ogni caso, ad aumentare la copertura della conoscenza di un settore molto complesso. 

7. Crearsi un network

Il secondo è crearsi un network; so che spesso nel ritmo della routine non è semplice trovare il tempo per coltivare le relazioni ma, credimi, questo settore è così sfidante ed in continuo cambiamento che se vuoi raggiungere grandi risultati devi avere anche una rete di “alleati” esperti di temi e dinamiche peculiari con cui poterti confrontare. La maggior parte dei problemi che ho risolto lavorando in strutture sanitarie sono frutto di tanta dedizione, così come di tante richieste di confronto verso persone che operano in contesti diversi ma che sanno farti vedere il problema (e la soluzione) da diverse prospettive. 

8. Vivere l'ospedale per migliorarne i processi

In ultimo, ma non meno importante, vorrei ricordarti una semplice regola basilare per chi sceglie di percorrere i gradini della propria carriera in Ospedale, fino a ricoprirne un ruolo apicale. Per definizione questo è un settore, un contesto che scegli se hai voglia, come si suol dire, di “mettere le mani in pasta”. Non conosco manager di strutture ospedaliere capaci e brillanti che passino la loro giornata seduti ad una scrivania; l’ospedale va vissuto ogni giorno, per migliorarne i processi e aumentarne la qualità è indispensabile conoscere il percorso dei pazienti, immedesimarsi in essi, conoscere i servizi offerti, le persone che compongono l’organizzazione, le figure chiave da coinvolgere nelle progettualità più sfidanti e valutare pro e contro di ogni decisione da prendere sia con gli occhi dell’organizzazione, sia con gli occhi del paziente.

Tutto ciò ha, infine, un ultimo ingrediente che mi sentirei di condividere: l’umanità, ricordiamoci che chi entra in Ospedale lo fa per un motivo molto semplice: curarsi e, di conseguenza, chiunque lavori in una struttura simile non può fare a meno di prendersi cura degli altri. 

9. Mettersi sempre alla prova

Se sei arrivato a leggere fin qui, spero vivamente che tu abbia ritrovato anche solo una o due idee che avevi in mente e rispetto alle quali avevi solo bisogno di una rassicurazione da parte di chi lavora sul campo da molti anni. Aggiungo solo, riferendomi a chi sta iniziando ad affacciarsi al mondo del lavoro nel settore sanitario, che la cosa più importante in una fase iniziale è mettersi alla prova, non tanto con l’obiettivo di misurare quanto si è bravi nello svolgere una certa attività ma con la volontà di sfidare e preparare sé stessi agli step successivi di carriera.

Per fare ciò ti invito a non spaventarti davanti a nuove attività che ti vengono assegnate o a nuove responsabilità che arriveranno perché queste fanno parte di un processo importante per poter accelerare un percorso di crescita che va esattamente nella direzione desiderata: quella di mettere a servizio di tutti le proprie competenze manageriali, di gestione e, soprattutto, di conoscenza di settore, di cui oggi il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha veramente molto bisogno. 


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