18 aprile 2024

Leadership: caratteristiche, approcci e modelli da seguire

Cosa vuol dire essere un buon leader e quali sono le caratteristiche della leadership nei contesti aziendali contemporanei. Un panel di esperti ci guida alla scoperta dei diversi stili di leadership.

La leadership contiene in sé molte sfaccettature, in un sottile equilibrio tra antiche e nuove qualità, tra vecchi e moderni principi. Essere leader non è così facile, ma è indubbio una caratteristica imprescindibile per un manager di successo, che consiste nella capacità di saper guidare con autorevolezza un gruppo di persone raggiungendo gli obiettivi prefissati.

La domanda - cosa vuol dire oggi la parola leadership - è stata al centro dell'evento di apertura dell'Education Week, ciclo di appuntamenti gratuiti di 24ORE Business School. Un panel di ospiti, provenienti da diversi settori, ha scandagliato le proprie esperienze con la guida della giornalista Mariavittoria Zaglio. Obiettivo finale: delineare i confini della leadership per costruire insieme un momento di ispirazione, volto a motivare i leader di oggi e domani.

E se leader non ci si inventa ma si impara, in questo articolo cerchiamo di capire quali modelli seguire, quali sono le caratteristiche di un buon leader e come si diventa leader, grazie ai contributi di Giancarlo Morelli, Elisabetta Giazzi, Luciano Cantoni, Francesca Sesia, Annamaria Di Ruscio, Daniele Gamba, Elena Bottinelli e Claudia Cipolla, gli otto relatori intervenuti nell'incontro citato sopra.

Come la creatività aiuta la leadership

Essere leader oggi vuol dire, innanzitutto, sapere che la parola leadership va a braccetto con la creatività, quando quest'ultima è considerata un valore, che agevola un modo di lavorare aperto e accogliente in grado di portare ottimi risultati a livello di team.

Del successo di un approccio creativo alla leadership ne è convinta Elisabetta Giazzi, Marketing and Communication Director della società di consulenza Porsche Consulting, che afferma: "La creatività è fondamentale per lasciare spazio al pensiero out of the box, significa abilitare un problem solving di livello superiore e si ottiene così un gruppo di lavoro più performante".

Creatività vuol dire inoltre diversità e apertura verso tutto ciò che è oltre la propria zona di comfort, per questo una leadership creativa genera un ambiente positivo e stimolante. In un contesto economico e geopolitico imprevedibile come quello attuale la creatività è uno strumento potente per abbracciare il cambiamento ed adattare velocemente nuove strategie.

"Essere aperti all'imprevedibilità è insito nei processi creativi", sostiene Luciano Cantoni, D&I Senior Project Manager, che ha fatto il suo mantra la frase "Non c'è fallimento finché c'è apprendimento", un insegnamento imparato dalla sua lunga carriera in Google, che lo ha poi portato a diventare coach di professione.

Come si diventa un leader

Essere leader è un continuo processo, poiché un bravo manager deve modificare di continuo il suo stile di leadership, adattandosi ai suoi collaboratori, altrimenti i talenti scappano e lui stesso rischia di essere fuori tempo. Non esiste una ricetta univoca alla base della leadership, che indica appunto la capacità di una persona di guidare una squadra, guadagnandosi la fiducia e la stima di collaboratori, clienti e fornitori giorno dopo giorno, come ci ha detto Daniele Gamba, CEO di AI Sent, azienda tecnologica specializzata in intelligenza artificiale, machine learning e computer vision.

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Le caratteristiche alla base di un vero leader

In ambito aziendale, la leadership viene attribuita a una persona capace di racchiudere in sé atteggiamenti e caratteristiche peculiari che fanno di lui o di lei un vero capo. Di seguito vi raccontiamo gli elementi distintivi di un leader.

Capacità di rischiare: uscire dalla propria comfort zone, prendendosi dei rischi e accettando le sfide, è imprescindibile per chiunque voglia guidare un team. La leadership come rinuncia al sogno utopistico della certezza coincide con la tendenza a coltivare dubbi e a emanciparsi dalla paura del fallimento.

Capacità di delegare: lo stile di leadership vincente presuppone la capacità di fidarsi dei propri collaboratori, pur mantenendo un necessario margine di controllo dei tempi e dei costi.

Capacità di visione: un leader deve essere d'ispirazione, fonte di apprendimento e stimolo alla crescita personale e professionale del team, con l'obiettivo di trasformare visioni in realtà e di coltivare il potenziale di leadership che risiede in ogni collaboratore. In una parola: empowerment, che si traduce nell'impegno a sostenere e incoraggiare il successo degli altri e nello stesso tempo a trasmettere una visione. Un leader in primo luogo deve sapere quello che vuole dai suoi collaboratori.

Attenzione al benessere del team: secondo Elena Bottinelli, bio ingegnere di formazione e Head of Digital Transition and Transformation del Gruppo San Donato, il benessere lavorativo unito alla promozione della parità di genere nelle posizioni apicali caratterizzano un vero leader. Un buon capo deve avere la capacità di creare e far crescere contesti lavorativi in cui le persone possano lavorare al meglio, essere valorizzate e facilitate nella crescita professionale.

Passione e rispetto: "Il lavoro è passione e rispetto", per lo chef bergamasco Giancarlo Morelli, una stella Michelin, sei ristoranti, una lunga lista di riconoscimenti nell’alta cucina mondiale. Passione e rispetto sono due elementi che per il cuoco caratterizzano i percorsi di leadership. Un leader deve infatti insegnarti a vivere e a rispettare chi hai di fianco. Un sogno in tasca, il rispetto e un pizzico di incoscienza guidata dalla curiosità e dalla passione permettono di prendere decisioni e avere una visione non comune a tutti.

Capacità di essere in prima linea: un leader non ha solo una mente aperta, riconosce i propri errori e non si sente mai arrivato. Claudia Cipolla, Head of Italy di Gympass, sostiene che per guidare bene un team sia cruciale essere in prima linea, ovvero gettare il cuore oltre l'ostacolo. Solo così si possono creare rapporti basati su fiducia e credibilità con collaboratori e clienti.

Approccio positivo: l'ottimismo che spinge a voler cambiare le cose è secondo Francesca Sesia, Chief Operating Officer di BlackRock, grande società di investimento finanziario, il quid che differenzia un vero leader. Essere leader oggi vuol dire avere capacità di pensiero critico, riprogettare modelli di business e strategie innovative con un nuovo mindset.

Dedizione costante: la fatica quotidiana necessaria per raggiungere obiettivi di business senza trascurare l'aspetto umano è l'ingrediente indispensabile della leadership secondo Annamaria Di Ruscio, CEO & Presidente della società di consulenza NetConsulting cube.

Capacità di disinnescare i conflitti: creare ambienti di lavoro accoglienti, rispettosi e aperti alle diversità unita alla capacità di comprendere le tante personalità di un gruppo di lavoro caratterizza il leader, che deve essere dotato di intelligenza emotiva.

Insomma, la leadership può essere sì una predisposizione insita in alcuni soggetti, ma è una competenza complessa che va studiata come una vera e propria materia. Non a caso, è una disciplina insegnata nelle migliori business school. Da affinare continuamente.


Autore: Maria Teresa Melodia, Head of Digital Content e giornalista professionista


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